Un’esperienza dalla lettura del testo serbo originale

(Prof. Bianchini su “Crveni krug” – “Il Cerchio rosso”)

 

Ho trovato il libro interessante anche se mi è parso che, sotto il profilo dell’originalità, il romanzo si iscriva nel filone reso famoso da Dan Brown, particolarmente per i richiami esoterici, a poteri misteriosi e fuori controllo rispetto ai ruoli svolti dai servizi di sicurezza nazionali. La tecnica utilizzata nella narrazione è sicuramente incalzante e crea un’atmosfera di costante attesa nel lettore.

Stefano Bianchini, Professore di Storia dell’Europa orientale, Università di Bologna

Giacomo Scotti su “Il cerchio rosso”

 

La più recente produzione letteraria del giovane scrittore serbo Predrag Anđelić, il romanzo CRVENI KRUG (tr.: Il cerchio rosso) si fa leggere tutto d’un fiato e merita di essere conosciuto anche in Italia. E non soltanto perchè l’autore ha seminato nelle sue pagine anche visioni e personaggi italiani, citando per esempio versi della Tosca e concludendo il racconto con Palazzo Farnese, Scarpia, Teatro La Fenice di Venezia ed altre „cose“ dello Stivale. Continue reading

“Il falco che è sceso sul guanto di un altro” – estratto da “Il cerchio rosso”

(“Soko koji je sleteo na tuđu rukavicu” – odlomak iz “Crvenog kruga”)

 

Finalmente lo guardo dal vivo, finalmente è davanti a me…  Quello che ho desiderato si è avverato, ora devo essere soddisfatto… – passava nella mente di Said.

L’avevano portato nell’edificio moderno alla periferia di Ginevra, e anche quello l’aveva già visto.  Percorreva un lungo corridoio seguendo un uomo un po’ calvo e basso, che si muoveva agitando le braccia come se volesse nuotare.  Lo condusse in una stanza con un grande vetro opaco e lo piazzò al tavolo.  Qualche minuto più tardi, dalla porta sulla parete opposta della stanza, entrò Ivan Thibault.  Said sapeva che precedentemente tre persone l’avevano osservato ed egli era uno di loro.  Ivan Thibault si sedette al tavolo e tirò fuori delle sigarette.  Said rifiutò la Davidoff che l’altro gli aveva offerto.  In silenzio, Thibault ne accese una per sé.

– Sento che parli bene francese – gli disse.

– Molto bene – rispose Said.

– L’hai imparato a Parigi o prima?

– Lo sapevo già prima.

– Bene, davvero…  Il francese è una bella lingua, dicono che con esso si può esprimere tutto quello che la mente umana riesce a concepire.  Said, non ti preoccupare per il tempo…  Voglio che cominci a raccontare, e senza risparmiare sulle descrizioni, dettagli e nemmeno sul tempo.  Voglio che cominciamo dall’inizio… Continue reading

Perchè scrivo – un intervento di Predrag Anđelić al 9° Festival Letterario Grado Giallo 2016

(Zašto pišem – govor Predraga Anđelića na 9. Književnom festivalu Grado Giallo 2016)

 

Gentili organizatori,

Gentili ospiti,

Vorrei leggerVi alcune considerazioni personali che ritengo molto importanti.

Una volta a uno scrittore venne posta la domanda su come era diventato scrittore: „Beh“, ha risposto, „ho iniziato a scrivere per me stesso e mi è piaciuto. In seguito ho mostrato quello che avevo scritto a mia moglie. Anche a lei è piaciuto molto. Dopo di lei i miei amici hanno visto i miei scritti e impressionati, mi hanno incoraggiato a proseguire“.

Grazie a Dio, possiamo aggiungere, il loro giudizio era stato imparziale e infatti questo venne poi confermato da centinaia di milioni di altri lettori. Continue reading

L’infantile ricerca della felicità

di Predrag Andjelic

Luminosi Giorni, rivista di cultura politica

 

“Avevi paura?” – gliel’avevo chiesto dopo che due deltaplani a motore erano atterrati sul prato, avevano frenato dritti fino alla fine della pista, e sapendo già come lei mi avrebbe risposto. Le condizioni di volo in quei giorni stavano peggiorando, e l’approssimarsi del vento era nell’aria. Si tolse l’elmetto mentre i suo capelli castano chiaro ricadevano sulle spalle.

“E’stato grande!” – mi disse – “Adoro la sensazione che provoca l’adrenalina! Un po’ di tempo fa, correndo sul circuito, sono caduta dalla moto ma mi sono subito alzata e ho sono andata avanti!”. Mi fa sorridere questo suo caratterino: domani sarà già in Spagna per uno shooting di moda, e dopodomani da qualche altra parte ancora nel mondo…  Continue reading

Cosa rappresenta Djokovic per i Serbi. Ma onestamente.

di Predrag Andjelic

Luminosi Giorni, rivista di cultura politica

 

Novak Djokovic, per chi non lo sapesse, è il tennista numero 1 al mondo nella classifica dell’ATP (Association of Tennis Professionals). E’ nato e cresciuto a Belgrado ed è perciò un serbo integrale dalla testa ai piedi. Che sia chiaro. Ogni suo successo mi entusiasma, anche se magari non mi ritrovo davanti al televisore ad imprecare se batte la palla fuori dalla linea. Ma se si tratta di ambizione, soprattutto di larga scala, il mio dilemma resta quello di capire se si tratti di colmare un grande vuoto interiore dell’anima, o un gioco nel gioco della vita a cui siamo condannati in questo spazio che è l’Universo. In ogni caso, Novak Djokovic è riuscito a realizzare il suo sogno di tennista con enorme successo, ad un prezzo che solo lui e la sua famiglia conoscono, per il quale dunque merita le più sincere congratulazioni.
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